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Pistoia - Abetone. Trovare le parole per poter condividere con voi questa esperienza è davvero difficile. L’anno scorso ho partecipato a questa grande festa pistoiese giungendo traguardo a San Marcello (30km). Dopo quell’esperienza, tutto l’anno seguente  mi portavo dentro immagine di me al traguardo: seduta sul marciapiede d’avanti al bar, con mia bella medaglia, gambe distrutte, lacrime angli occhi e loro… Eroi, "quelli del Abetone”, che proseguivano... ma come fanno? Allora mi sono promessa di prepararmi, di ritornare e di dare il massimo per poter conquistare quello, che al momento mi sembrava pura follia irraggiungibile…
Un anno dopo, dove ho fatto 7 maratone, parecchie mezze, trail e centinaia di chilometri d’allenamenti solitari con unico pensiero: tornare a San Marcello, dove sul quel marciapiede d’avanti al bar, ho lasciato una parte di me e della mia passione, per poter portala lassù, ad Abetone.
26 giugno, alle 7.30 siamo partiti dalla Piazza Duomo a Pistoia, verso montagna che richiama così tanto rispetto da noi runners. Conoscevo ogni chilometro di questo percorso, partita con massima prudenza, mi scoraggiavo un po’ superando gli altri atleti. “Non esagerare, non avere fretta, non prenderti dal troppo entusiasmo”, mi ripetevo… Prima salita iniziata subito al 5. km, dura… con tratto a pendenza 12%, ma ogni difficoltà ha una fine, non mi posso mica fermare qua. Poi leggera discesa, dove ho incontrato un simpatico atleta che mi ha raccontato sua esperienza della Milano Marathon e anche quella della Madrid. Era uno spirito talmente positivo che non mi sono accorta di aver fatto la seconda salita, ed ora mi trovavo di nuovo sulla discesa, verso San Marcello. Vedere traguardo dell’anno scorso, quella piazza, quel marciapiede, era un emozione che mi ha strappato le lacrime. Sono arrivata qua con 40 min di anticipo rispetto l’anno precedente, alcun dolore, volando in discesa a 4:50/km.
Bene Emi, siam qua... ora si comincia. Dopo circa 3 km arrivata la famosa salita, che immaginavo devastante… invece bisognava solo prenderla bene, con stima e sentimento, come si doma un animale selvaggio a qui maggior parte delle persone non si avvicina per paura. Avevo un piano: corsa a ritmo medio con intervalli di camminata veloce. Fare la corsa lenta e costante su queste salite mi sembrata troppo stancante e deprimente, pian piano superando quelli che la facevano mi convincevo di aver fatto la scelta giusta. Ripetute, ripetute.. ne ho fatte di ripetute, svegliandomi alle 5 per andare sul cavalcavia dietro casa, qua è “quasi” la stessa cosa, no? ;)
Dopo 42km mi godevo ogni seguente cartello: 43, 44, 45… toccandoli tutti, mai visti prima. Belli come sono belle le colline pistoiesi. Al 45, ho sentito da un ragazzo dello staff: “ forza, che sei nelle prime 15 donne”… scoppio di lacrime, ma parlava con me?
Piazza delle Piramidi… eccomi, correndo, con le gambe stanche ma non distrutte, dal lontano ho visto il cronometro (mio orologio era morto da un po'): 5:17… 13esima donna assoluta. Medaglia, coperta, biglietto per ritirare il premio… complimenti, abbracci… e tante lacrime. Non solo ho raggiunto il mio obiettivo ma ho fatto un tempore che neanche nei sogni più coraggiosi.
Dopo qualche minuto sento: “Amore!”, mi giro ed è mio marito: “Ma che ci fai già qui?”. Non lo so… ma è bellissimo.
E stata la prima volta, che non si scorda mai… ma è stato anche qualcosa di più, che mi ha cambiato, che mi ha dato la forza di sorvolare le montagne.
Pistoia - Abetone… la mia più cara, ci vediamo l’anno prossimo per continuare a vivere questa bellissima passione.
(Emilia Kotkowiak)

05/07/2016


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