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Vi raccontiamo la "nostra" New York City Marathon.

Giuseppe G.:

EMOZIONE ! EMOZIONI ! EMOZIONI !!!   La maratona di New York la posso definire come un concetrato denso di emozioni. Prima della partenza, il mio cuore batteva a mille ma dopo poche centinaia di metri, quando davanti a me apparve il ponte di Verrazzano, meraviglia dell’architettura, il cuore sembrava mi esplodesse. Non faccio in tempo a prendere consapevolezza di ciò che stava succedendo che all'improvviso vedo quello che veramente mi resterà per sempre nella mente. Migliaia di persone in festa, li ad aspettarmi, gente che acclamava il tuo nome, t’incitava a proseguire, bambini che ti offrivano fazzolettini per asciugare il sudore e tanti di loro ti chiedevano di battere il "5" e non me ne vergogno di averlo fatto spesso. Tutto questo mi dava felicità e quando si è felici non si percepisce la fatica. Ecco! E’ proprio questo il punto, quei 42 chilometri di persone di tutte le età e razza, a destra e a sinistra del percorso, erano la per te, per farti star bene, perchè tu finissi la gara e non sentissi la fatica ma solo divertimento. Oggi ho capito perché tanti atleti di tutto il mondo partecipano alla maratona di NY: non è per la gara, 42 km sono uguali dappertutto, ma per tutto il contorno. Contorno fatto di persone con un calore impossibile da dimenticare. Grazie di quest’esperienza a tutte quelle persone. GRAZIE!!!

Giuseppe S.:

Difficile raccontare in due righe la mia esperienza americana: non ci riesco perchè SONO SENZA PAROLE! Anche dopo 4 giorni non riesco a contenere il mio entusiasmo. Io, nullafacente per anni e anni, riesco a correre i 42 km più magici del Pianeta, lungo 2 ali di folla urlanti che ti fanno sentire protagonista di un evento unico.  E' stato semplicemente FANTASTICO! 

Fabio B.:

 

Volevo rinnovare i complimenti a tutti noi del gruppo Happy Runner, per come abbiamo affrontato e, sopprattutto vinto, questa piccola grande avvventura chiamata "maratona di New York". Un grande "Good Job" in particolare a tutti coloro che per la prima volta volta hanno corso, con grande coscienza, e sopprattutto finito la gara.

Nei giorni successivi ho visto negli sguardi, indipendentemente dal tempo impiegato, solo contentezza, soddisfazione e positività per la gara conclusa. Sicuramente tutto questo non può essere che di buon auspicio per affrontare le "avventure" che seguiranno nel prossimo futuro.

Buone corse a tutti !!

 

Claudio:

“Non ho il fisico, non ce la posso fare” così ho pensato nel novembre del 2006 quando nacque l’idea “NEW YORK”. Ma poi, sarà stato il fascino della “Grande Mela” o l’idea di fare qualcosa insieme al nostro “HAPPY RUNNER CLUB” ci ho creduto e mi sono buttato.

Certo sulla 1st Avenue la stessa frase mi è tornata in mente … ma poi ho scoperto che a tutti quella strada infinita ha fatto un certo effetto! Lì ho stretto i denti e ho continuato, passo dopo passo verso la fine: il tempo proprio non mi interessava, mi interessava arrivare, dimostrare a me stesso e a chi come me da poco ha messo le scarpette, che se abbiamo un obiettivo preciso questo lo possiamo raggiungere: certo la prossima volta il tempo lo guarderò anche io, eccome! Giuseppe G., ti ho nel mirino…

 

Fabio C.:

 

Strana la maratona di New York.  
E' stata la peggiore maratona della mia vita, come riscontro crono, sono arrivato male e posso elencare i motivi della mia brutta prestazione: non mi ero allenato bene, nei giorni precedenti ho fatto il contrario di quello che dovevo, cioè sono stato tanto sulle gambe e ho mangiato male, troppo lunga l'attesa, sono partito troppo forte, etc. etc......Ma dai, mi ritrovo a elencare le classiche 100 scuse del maratoneta deluso, il bignami di quello da raccontare quando le cose non vanno come devono, trito e ritrito di un racconto mille volte sentito nei post maratone di tutto il mondo!
Per i più tecnici ho corso la prima mezza in 1,53, stavo bene, ero contento e mi pregustavo un 3,45 tranquillo come da previsioni, ma poi niente, solo fatica e sofferenza, gli ultimi km corsi (corsi?!?!) a 8 min al km: non ne avevo proprio più, chiusura in 4,15. Motivo? Sempre il solito: la Maratona è una Signora a cui dare sempre del Lei, quando ti prendi un po' di confidenza e le manchi di rispetto, ecco che te la fa pagare!
 
E invece è proprio strana questa maratona; perchè? Perchè invece il ricordo è della più bella maratona della mia vita, 42 km di gente che ti incita a proseguire, ti fa divertire, partecipa alla tua gara e quasi soffre con te! Malgrado la fatica e la delusione, infatti, il risultato netto è di una bellissima esperienza, che pone la gara, agonisticamente parlando, negli ultimi posti del ricordo: in cima, infatti, restano i bimbi di Harlem che ti danno il cinque e ne sono profondamende orgogliosi, la gente di Brooklin che appena intuisce che sei italiano ti fa sentire un eroe, il pubblico da stadio in delirio all'entrata in Manhattan sulla First che ...non riesco neanche a spiegare, l'ingresso a Central Park con più di 8 strati di pubblico festeggiante assiepato dietro le transenne e dove ti domandi: ma se per me fanno così, cosa avranno fatto al passaggio di Baldini? i volontari che hanno sempre chiaro il concetto che sono li per risolverti il problema, non per creartelo, e soprattutto scoprire che i tuoi amici coi quali è un anno esatto che progetti questa gara ce l'hanno fatta tutti, gente che non solo non aveva mai fatto una maratona, ma spesso neanche aveva mai pensato di correre, e per i quali ti sentivi un po' responsabile e....preoccupato. 
Insomma, chissenefrega del risultato crono, mi tengo stretto le sensazioni e i ricordi di una grande esperienza, nata per me nello scetticismo: in fondo una maratona è sempre una maratona, sono sempre 42,195 km ovunque nel mondo! Cosa cambia nel correrli a Milano o a New York! Cambia, cambia, credetemi!

 

Paolo:

 

C'e' molto da dire, tante emozioni e tante soddisfazioni.

Sveglia ore 5, foto di gruppo ore 5:45 e poi via sul pulman che ci ha portato oltre il ponte di Verrazzano, a Staten Island, in zona partenza.

Giornata bellissima, abbiamo visto l'alba sul ponte di Brooklin. Siamo arrivati in zona partenza alle 7, insieme ad altri 300 autobus !!! e quasi 40.000 partecipanti.

La zona di partenza e' organizzata in un forte militare, con tutti i servizi disponibili: the caldo, caffe’, bagels, barrette energetiche.   Quasi tutti i maratoneti si sdraiano sul prato e provano a riposare ancora un po’.

Stiamo tranquilli fin verso le 8:45, non fa troppo freddo e siamo ben coperti.  Poi un po' di coda per lasciare la borsa con il cambio per l’arrivo e via verso la linea di partenza.

Il cannone spara alle 10:10 e io passo sulla linea di partenza dopo 6 minuti… alcuni amici dopo oltre 20 minuti !!

I primi 3 km sono sul ponte di Verrazzano, da Staten Island a Brooklin:  cielo terso, leggero venticello e 40.000 persone che corrono:  INCREDIBILE !!!!!  Avevo la pelle d'oca dall'emozione.

Poi si arriva a Brooklin in una grande strada (circa 6 corsie) con tanta gente che applaude, tante bande che suonano ogni tipo di musica ... il “biscione umano” dei maratoneti e' lunghissimo. Le strade sono un po' ondulate e si vede molto bene questa marea umana che avanza.

Brooklin e' molto lungo ... si arriva fino alla “mezza”. Poi un ponte e si arriva a Queens. I ponti sono gli unici tratti dove non c'e' pubblico. Il tratto nei Queens non e' lunghissimo e dopo due ore circa di gara si arriva a Manhattan attraversando il Queensboro Bridge. L'ingresso a Manhattan e' incredibile:  la folla e' immensa e gli applausi sono ancora maggiori che nei tratti precedenti. Si percorre la First Avenue verso nord tra due ali di folla (ci sono 8-10 file di persone dietro le transenne).
Rifornimenti ogni miglio con acqua e gatorade, poi al 18° miglio ci sono gli integratori.
Ogni 5 km c'e' il tappeto per la segnalazione del tempo con il chip. Ad ogni passaggio, parte una mail che segnala alla mia famiglia, a Milano, il tempo: questo mi carica ancora di piu’ e l'adrenalina sale ulteriormente.

In cima alla First Avenue si passa nel Bronx per un breve tratto e poi si ritorna a Manhattan per il rush finale... mancano circa 7 km.  Avvicinandosi al Central Park, la folla aumenta ancora e la carica di ciascun corridore aumenta... Si viene letteralmente trascinati dalle urla e dagli applausi.

Mi sento molto bene e continuo ad accellerare, passando tante persone davanti a me.
Ultimi 4 km dentro Central Park... non sembra possibile, ma la folla cresce ancora. C'e' gente fin sopra le collinette del parco.   Dopo Columbus Circle mancano 800 metri:  mi posiziono sulla riga blu per essere sicuro di passare al centro dell'arrivo ... per le foto di rito.  Gli ultimi 400 metri sono in leggera salita, ma ormai l'arrivo e' li ... e via a braccia alzate sotto lo striscione.

Dopo l'arrivo ci sono tantissimi volontari che continuano a complimentarsi con tutti,   ti mettono la medaglia, poi il telo termico, poi si cammina, si cammina, alla ricerca del cammioncino con la propria borsa ... in ordine alfabetico,  quindi per me, quasi alla fine.
La soddisfazione e' tantissima:  e' fatta !!!! 3 ore e 38 minuti con la seconda meta' gara in 1:45 rispetto a 1:53 della prima meta' !!! perfetto.

Classifica Soci Happy Runner

1920   GIUSEPPE GULLOTTI (47) , ITA 3.14.51
5678   PAOLO TALENTI (42) , ITA 3.38.20
7042   FABIO BOERIS (43) , ITA 3.44.28
14165   ANDREA COLOMBO (31) , ITA 4.08.06
14671   GIUSEPPE SPEZZANI (41) , ITA 4.09.43
16591   FABIO CALABRESE (46) , ITA 4.15.44
17705   ALBERTO MANNI (47) , ITA 4.19.10
18836   ROBERTO ARTHEMALLE (45) , ITA 4.22.44
21298   VINCENZO CREMONINI (43) , ITA 4.30.15
27620   COSTANTINO RANCATI (42) , ITA 4.52.07
32825   CHARLES GARRETT (59) , ITA 5.19.03
36555   EUGENIO FOSSATI (47) , ITA 6.00.17
37645   EZIO SALCE (61) , ITA 6.32.35
37654   CLAUDIO FOSSATI (39) , ITA 6.33.04
37730   MAURIZIO GRASSI (49) , ITA 6.35.53
37770   GIACOMO BOSIA (40) , ITA 6.37.20
38088   GIUSEPPE LEONI (39) , ITA 6.55.12



04/11/2007


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