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Cari amici…tirando le somme dell’anno appena concluso mi rendo conto che il 2012 è stato più che mai ricco di soddisfazioni. Mentre il pianeta incoronava re il fulmine Bolt, l’ltalia intera abbracciava calorosamente il suo Alex Zanardi e la mia Juve tornava a vincere dopo Calciopoli, il sottoscritto consumava scarpe dopo scarpe macinando km in allenamento e in gara: 20 competizioni, tra maratone e ultramaratone, concluse nell’anno solare con una media di 1,66 al mese.

Per non contare altra corse di kilometraggio inferiore come ad esempio la Dj Ten, l’innovation running, la Green Race, la stramilano, i sentieri di Santa Cristina (30 km tutti sulla neve con temperature di 17 °C sotto lo zero gara tra le piu’ belle per clima, atmosfera e difficolta’) e la transmarathon corsa a tappe (cinque) lungo i sentieri del parco nazionale del Cilento con l’ultima frazione ospitata dal mio paese S.Giovanni a Piro dove ho contribuito alla vittoria a squadre della mia società. Intendo ricordare che ho doppio tesseramento; uno Fidal con la Pod.S.Giovanni a Piro –golfo di Policastro, di cui sono
stato uno dei fondatori e attualmente attivo trascinatore alla ricerca sempre di nuovi appassionati, (sottolineo che è un paesino del sud di 2300 anime circa, siamo ben 23 maratoneti tra cui 5 ultramaratoneti di cui 4 possiamo vantare nel proprio curriculum il mitico PASSATORE) e l’altro con HAPPY RUNNER conosciuta per caso su un sito tre anni fa, che considero un punto fermo e in continuo fermento ricco di segnalazione e preziosissimi consigli anche su distanze non delle ultramaratone.
La quantità non ha certo influito negativamente sulla qualità con tempi sulla maratona sempre intorno alle 3 ore, molto spesso su percorsi poco scorrevoli e in condizioni meteo non favorevoli.
Fiore all’occhiello è stata certamente la 100 km del Passatore, corsa circa a metà stagione, nell’ultimo week end di maggio, come tradizione vuole, con record di partecipanti che hanno toccato quota 2200. Prima del via (alla faccia della cabala) avevo pronosticato un difficile sotto le 9h; e sono stato di parola fermando le lancette del cronometro in un eloquente 8h57'.
Veramente un’emozione unica perché figlia della consapevolezza di aver centrato un risultato tecnico di altissimo livello, arrivando in 50° posizione; solo questa prestazione vale un’intera stagione.
Parlando del Passatore è impossibile non applaudire le gesta, ormai eroiche, del quarantenne Giorgio Calcaterra che, per la settima volta consecutiva (prima vittoria datata 2006), ha varcato solitario e sempre sorridente il traguardo posto a Faenza dopo meno di 7 ore dal momento della partenza da Firenze.
Desidero anche sottolineare le due ottime prestazioni sulle 6 ore, che si confermano la mia specialità, con un 4° e un 6° assoluto rispettivamente a Costa Masnaga (Lecco) e a Milano all’interno del parco Sempione.
Per chiudere mi piacerebbe ricordare la Turin Marathon, chiusa in 3h04' coronando un altro sogno, correndo per le strade di Torino vestendo i colori bianconeri. Molti, forse a ragione, con una critica che vuole essere costruttiva, biasimano le troppe competizioni suggerendo di limitare gli impegni e di prepararli al meglio con il giusto recupero tra una prova e l’altra.
Bisogna però considerare che corro la maggior parte delle maratone non ai fini del risultato in sé ma come preparazione alle prove più lunghe, alle ultramaratone che considero la gare più adatte al mio fisico e alla mia testa.
Le ottime prove nelle 6 ore e nel Passatore confermano questa tesi…forse.

(Giuseppe Tripari)



11/01/2013


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