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Silvano Vi racconta il suo primo “Tour del Monte Bianco” – 29/8/2008
 
PRIMA PARTE
 
 
Innanzitutto, CCC cosa sarà mai ? Ciao, cappuccino e cornetto ? L'acronimo che noi tutti siamo soliti pronunciare ancora assonnati entrando al bar ?
Beh, non proprio: Courmayeur (Ita), Champex (Sui), Chamonix (Fra). 3 località in 3 nazioni diverse, 98 km, 10.000 mt dislivello (5.000 D+, 5000 D-). Una grande avventura.
 
Un progetto durato alcuni mesi, un sogno iniziato l'anno scorso quando nel "mezzo del cammino della mia vita" (40 anni) dovevo portare a termine una grande impresa "per me stesso". Dopo circa 35 anni di sport amatoriale, avevo preso il cosiddetto anno sabbatico, non 1 gara, sporadici allenamenti di nuoto, corsa e bici, ma senza obiettivi, per il puro piacere di tenermi in forma.
Poi la fulminazione : questa corsa intorno al Monte Bianco !
Nel 2007 decido di iscrivermi, ma è troppo tardi ! Inoltre bisogna qualificarsi !
Poi a Novembre , ricevo un'e-mail dall'organizzazione : il mio nome era stato estratto per l'edizione del 2008, avevo la cosidetta "wild card" !
 
6 Gennaio 2008, domenica sera, prendo la decisione: si fa e cosi’ mi iscrivo ! E si iniziano gli allenamenti .... ma cambio la testa.
Abituato a correre guardando il mio orologio per monitorare la velocità, cambio la dimensione: da minuti al KM passo a ore di corsa, molto + semplice.
Ricordo i primi allenamenti, 1 ora, poi 1,30 .... a Febbraio purtroppo in una mattina nemmeno troppo fredda mi stiro il gemello mediale al polpaccio: perdo circa 2 mesi di preparazione, anche per la tipica cocciutaggine
degli amatori che vogliono fare di testa loro: riposo, provo, mi ristiro. Solo allora, realizzo la necessità di rivolgermi a degli esperti che mi aiutano nella guarigione.
 
Ad Aprile finalmente sono guarito, l'appuntamento è il 29 Agosto ..... c'è tempo ma non troppo, inizio a sentire la pressione .... per ora sono solo iscritto, mi presenterò ???
Alla Maratona di Torino, faccio il 1° allenamento alla ripresa dell'infortunio, 2 ore a spasso rincuorando amici e cercando motivazioni .... soffrendo molto, ma dovevo soffrire.
 
Poi altri allenamenti, inizio a salire su alcune vette nei dintorni di Torino (Musinè). Partecipo alla 1 Marcia Alpina di Valdellatorre (una prima in assoluto): 35 KM sotto la pioggia battente: solo in 35 alla partenza: pazzi o temerari ? 
 
Io dopo circa 5 ore, decido di portare a casa la pelle, in montagna il mio motto: Vince chi sa anche perdere ! Mi ritiro, per la 2° volta nella mia vita sportiva ! Non è facile, ma bisogna saper usare la testa ...
Riprovo il percorso più volte, ma le nuvole e la fatica non mi permetteranno mai di portare a termine il percorso !
Mi alleno ancora, incremento i Km, che purtroppo non sono mai troppi. Posso correre solo durante il w-e, gli altri giorni sono per me out dovuto ad un lavoro che mi costringe a frequenti trasferte all'estero con pochi
attimi di respiro. Trovo però amici che mi affiancano in queste lunghe passeggiate.
 
Il 29 Giugno affronto una verifica importante: La via dei Lupi, a Limone Piemonte (CN), 78 km in 2 giorni con circa 3000 mt D+, l'antipasto di cosa mi aspetterà ad agosto: alla partenza siamo un centinaio di temerari, molti con esperienze di ultra-trails alle spalle, ma molti come me, totalmente ignari di quanto li aspettava.
 
Vi dirò : la discesa è il momento più difficile, tutti lo sanno, ma poi ce lo si dimentica, i piedi si trascinano (tecnica di corsa al risparmio) ma è facile cadere lunghi al tappeto.
Se tutto va bene, bene, altrimenti incrociate le dita ... Io arrivo il 1° giorno dopo 6h 13 min ... sono molto stanco ho le gambe che tremano ed i tendini/legamenti al ginocchio che si fanno sentire. La sera sono preoccupato per il giorno dopo e per cosa mi aspetterà sul Monte Bianco ....
Boh, dormo bene, la mattina tutti hanno una faccia cupa in trepida attesa, io sono comunque rilassato grazie al fatto di sapere che un mio caro amico (tal Marco) mi accompagnerà per la 2° parte.
 
Si parte, alcuni minuti prima, qualcuno purtroppo getta la spugna .... Dopo circa 2 ore di gara, avverto le prime sensazioni di una crisi di fame e penso al Monte Bianco, cosa mai sarà ???? Supero la crisi grazie ad una sosta energizzante, in cima mi prendo il tempo per cambiarmi le calze, le vescische sono pronte  a farsi sentire ....ed io continuo ad accumulare esperienze preziose per il futuro ....
 
Insomma , il 2° giorno finisco in 6h 43 min, per un totale di quasi 13 ore per fare con sosta circa 80 km ..... La domanda sorge sponstanea : finirò mai il Monte Bianco ?
 
Per circa 2 settimane mollo per recuperare le energie mentali, poi riprendo nei w-e e qualche giorno infrasettimanale....
Poi a Luglio decido di dare una svolta e svolgo una settimana di ritiro in zona collinare: la mattina corro/cammino per sentieri molto poco tracciati, spesso al limite della praticabilità, rovi, rocce, niente mi ferma, e mi costruisco quella self-confidence ...devo provare tutto in condizioni estreme ... provo anche capi di abbigliamento diversi per capire cosa sarà partire alle 11 spaccate del mattino ... Il pomeriggio, sciolgo le gambe in MTB e gioco. A luglio trovo ancora qualche amico che mi accompagna in questi allenamenti estenuanti, chi in montagna, chi lungo il Po, chi a camminare, chi a fare qualche spunto veloce ....
Manca 1 mese circa la data si avvicina, mi carico emotivamente grazie agli amici/colleghi (ho fatto loro la promessa di partire) ma ho ancora bisogno di mettere KM nelle gambe.
Sono convinto di partire e finire, ma quanto tempo ? Il limite viene posto a 26 ore ... facendo un po' di calcoli ...penso a chiudere intorno alle 20 ore ...se tutto va bene .
Obiettivo minimo prefissato : 20 ore !
 
Parto per le vacanze con la famiglia che si deve sobbarcare un soggiorno montano: appena arrivo provo una giornata tipo, circa 5 ore di corsa, torno e sono distrutto per 2 giorni non mi muovo ...sono un po' scoraggiato, ma il 29 ci sarò... ! Nel frattempo, Marco conferma la sua presenza sul MB, in qualità di "accompagnatore". Ancora qulache allenamento improvvisato, provo a correre su pendii impervi non tracciati, corro alle 11 del 10 agosto per 2 - 3 ore, devo provare fatica ! 
Poi a 15 gg dall' evento mi invento la prova al mio limite: parto alle 9,30 del mattino, torno alle 19,30 della sera con partenza a quota 900 mt, sali e scendi, toccare i 2.620 mt, le nuvole, i camosci e via giù di corsa ...
lunga la discesa, già lo sapevo: 12 ore totali con 1 ora totale di pausa, molta corsa, equipaggiamento prova. Arrivo stanco ma anche pronto mentalmente ! Ci sono !
 
Nel frattempo studio il percorso, l'altimetria. Un amico (Paolo) ha visionato il percorso in 2 giorni : mi consiglia di stabilire micro-obiettivi, "c'è da arrampicarsi, è dura, bastoncini obbligatori". Mi studio il percorso a tavolino, stabilisco le andature pensando ancora con la testa di uno che corre: parto ai 9' al km (per via della folla), passo al 12° in 1h 45m, etc . 6 vette tra i 2000 e i 2500, la piu’ dura è l'ultima -Tte aux Ventes, al Km 88. La mia testa è un piccolo computer, sta registrando ma è un modo anche di sfatare il mito, la fatica, studio quello che mi aspetta .... ripeto con la testa di uno che corre.
Mi sono allenato abbastanza bene e rivedo il mio obiettivo : se vado al massimo in 15 ore ci sono: il che vuol dire transitare sull'ultima cima alle ore 0.40. !
C'è pure la corsa in notturna del Paese: 4 passi in paese, una monta e cala in paese su asfalto da far paura ! Decido di togliere la polvere dal motore oramai ingolfato da tutti i km percorsi e via:  21,20 in 5 Km.
Certamente ho dato tutto, al km piuttosto male... ma gli obiettivi sono ben altri. lo sappiamo tutti ...
 
Marco ed Erasmo, convogliano ad Entracque (dove ho posto la sede del mio ritiro) per un allenamento in allegria e rivedere i miei appunti di gara: provo l'attrezzatura, zainetto, acqua, bastoncini, 5-6 kg oltre al mio peso. 400 max 500 mt all'ora, devo pensare con l'altimetro non con il cronometro ! Marco confida in un mio recupero in discesa, rivediamo la tabella, parliamo di un tempo ragionevole intorno alle 17 ore (arrivo per le 4 del mattino). Mah, ognuno può dire quel che vuole, poi tanto ci sono io là in mezzo.....  
Torno dalla montagna a Torino, compro in extremis, bastoncini in alluminio, non si può lasciare nulla al caso, i dettagli fanno la differenza.
Due giorni prima faccio una notturna in montagna, 1h 30 con un mio amico per capire sensazioni e ritrovare me stesso, per raccogliere le energie mentali che mi avrebbero portato a concludere la gara.
Preparo lo zainetto finale come se dovessi partire per la gara : alle 21.00 accendiamo le lampade frontali, ma una è completamente andata (da sostituire) ecco controllare sempre tutto...niente va lasciato al caso ...
Le sensazioni sono buone, in scarico da circa 10 giorni, sono piuttosto sciolto ... sale la mia adrenalina, ma anche quella degli amici che "mi stanno attorno" . Tutti confidano nelle mie capacità, esperienza, ecc ... tutto fa e tutto aiuta : sono pompato al punto giusto !
 
Ritrovo fissato con Marco Giovedì 28 Agosto ore 12.00.
 
E’ il giorno fatidico, Giovedì 28 agosto ore 13.00 si parte da Torino; anzi dimentico qualcosa che in quel momento sembra fondamentale, un dettaglio che al momento mi sfugge però in quei frangenti tutto deve essere sotto controllo. Si, forse ora ricordo: era la 2° torcia di emergenza richiesta dall'organizzazione.
 
Finalmente si parte: io e Marco insieme, ma con la consapevolezza di avere tanti amici e colleghi che mi avrebbero seguito e incitato: sento tutti vicini. Ah dimenticavo: mi peso alla partenza, vestito sono 69 kg !
In 3 settimane di allenamento e dieta (a base di pasta verdura e frutta), avevo ancora smaltito 5 Kg , mica male, ero proprio in forma. 
 
Viaggio tranquillo: arriviamo a Courmayeur, entrambi carichi: registrazione, ritiro pettorali ed ultima birra per gustarmi gli ultimi momenti prima della grande fatica.
 
Poi diritti verso il tunnel ed arrivo a Chamonix. Zona camper riservata a tutti gli atleti: svolgo una sgambatina di 20 minuti per avere un riconferma delle mie condizioni fisiche e per evitare il cosiddetto “imballo da tensione” ! Memore del girovagare senza meta in gare precedenti (maratona di Firenze e Venezia), decido di rimanere in camper a godermi l’atmosfera ed a preparare il fatidico zainetto. 
 
Si cena “pastaccia” e via tutti a dormire: alle 4.00 del mattino, (Marco non prendertela), si sveglia perchè ha freddo ! Porco cane, mi sveglia, poverino, era la prima volta che dormiva in camper .. però accidenti a lui ho pensato "non poteva pensarci da solo ??? " Eh vabbè ! Faccio però fatica a riprendere sonno, insomma a poche ore dalla gara della vita !
Alle 7 in punto mi alzo, preparo il risotto per colazione, una buona banana (potassio) e via si parte per la vestizione molto leggera visto le condizioni climatiche che promettevano un gran caldo. Mi fascio le ginocchia, frutto di quelle esperienze precedenti, per fare in modo di arrivare (se mai fossi arrivato) al traguardo quanto più integro possibile; il che vuol dire con legamenti e tendini ancora al proprio posto ed al riparo da eventuali sbucciature in caso di caduta. Foto di rito e si parte verso la zona ritrovo a Chamonix, zona dalla quale sarebbero poi partite tutte le navette necessarie al trasferimento degli atleti da Chamonix a Courmayeur.
Lì è iniziato il mio paino d’azione, che prevedeva prima della partenza, una idratazione piuttosta spinta di circa 2 lt di acqua e Polase, per partire nelle migliori condizioni possibili. Arrivo a Courmayeur, dove centinaia di atleti brulicavano indaffarati chi a fasciarsi la testa, chi le ginocchia, chi a bere, ma quasi tutti stavano seduti ben consci di quanto li aspettasse.
 
A circa 1 ora dalla partenza, decido che è giunto il mio momento ed entro pertanto in Campo Gara, dove cerco la mia solita posizione defilata sull’esterno e mi siedo in attesa dello Start. Stretching e acqua, acqua e stretching. Tanti volti, tutti sconosciuti, ma amici in quella fatica che ci avrebbe accomunato tutti.
 
A 30 min ricordo le parole del sindaco di Chamonix che ancora adesso mi fa rabbrividire: “ogni atleta ha in serbo questo progetto da almeno 6 mesi forse più per via delle gare qualificanti, un progetto che lo ha coinvolto personalmente ma che inevitabilmente ha coinvolto intere famiglie, amici e colleghi ... E tanta fatica”  … Ho le lacrime di commozione … penso agli allenamenti svolti con ciascuno di voi, amici, e grazie a voi sono qui, grazie all’incoraggiamento di voi tutti.
“Ci saranno momenti di depressione in 100 Km “ aggiunge il sindaco, ma noi saremo lì in quei momenti per aiutarvi ... “
Non ho ancora idea di cosa voglia dire 100 Km né di quanto ci si possa mettere, al diavolo le tabelle …!
 
La temperatura si alza, purtroppo siamo a 32°C, molti la pagheranno, ma non tutti !
Meno15 minuti: tutti in piedi … Inni Nazionali. La marsigliese prima, svizzera dopo e quindi Mameli !
Sì, son pronto alla morte Italia chiamò ! E un urlo di sfogo. Qualche brivido, il pensiero ai grandi atleti delle Olimpiadi e via pronti e determinati .
 


27/08/2008


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