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Trail Alta Valle Argentina – Molini di Triora (IM) - 17 giugno 2012
Seconda edizione del Trail dell'Alta Valle Argentina e, per la seconda volta, mi ritrovo iscritto, con ancora in mente i bei ricordi dell'anno scorso. Si sa già in partenza che la giornata sarà calda, ma l'ambiente trail è sempre gradevole e cordiale.
Iscrizione e pagamento già effettuati via internet, dunque non mi resta che ritirare il pettorale e il pacco gara. Indosso la maglietta rossa che mi hanno regalato lo scorso anno e scopro che quest'anno è nera. Incontro amici che hanno già corso qui dodici mesi fa, e che ritrovo spesso di gara in gara.
Ricordo piuttosto bene il percorso, e nei miei piani c'è l'idea di correre la gara insieme ad Alessio, che è diventato il mio collega di allenamenti “off road”. Siamo arrivati presto, e scopriamo che a causa della concomitanza con una gara ciclistica l'organizzazione ha deciso di posticipare la partenza di 30 minuti, così gli irriducibili del caffè non si sono lasciati sfuggire l'occasione.
Il cerimoniale della partenza ci vede tutti protagonisti, chiamati uno ad uno per nome, numero di pettorale e società sportiva di provenienza a transitare sotto lo striscione della partenza e posizionarci per dare inizio alla gara.
Puntualmente alle 9:30 partiamo. Il primo tratto è su strada asfaltata, ma presto scendiamo un breve sentierino e attraversiamo il torrente Argentina su uno splendido ponte romanico in pietra, quasi interamente coperto di rampicanti. Passaggio lungo la via principale del paese e poi splendido primo tratto di sentiero sottobosco con tratti in falsopiano e in salita.
Mi accorgo già dopo pochi chilometri che non riesco a tenere il passo di Alessio e di Gabriele, un altro amico con cui dovevo fare gara insieme, così malinconicamente gli dico: “Non aspettatemi, fate il vostro passo. Nella peggiore delle ipotesi vi raggiungo all'arrivo!”
Non ho portato i bastoncini, perchè il percorso non ne richiede l'utilizzo, sarebbero un peso inutile. Rallentando il ritmo ho il tempo di contemplare le meraviglie di questo primo tratto di gara. Siamo quasi sempre all'ombra, sotto una fitta boscaglia con odori di umido e di funghi. Molto caratteristico il guado di un ruscello effettuato saltellando di pietra in pietra con un volontario dell'organizzazione che ci indicava il passaggio migliore. Dopo i piedi nell'acqua inizia un tratto di sentiero a mezzacosta in pieno sole e ci lasciamo alle spalle la chiesa della Madonna del Ciastrèo per lasciar correre le gambe nella discesa che attraversa l'abitato di Corte. Chi aveva corso la prima edizione cercava la porta di casa della signora che distribuiva cioccolatini, ma oggi purtroppo non c'è, e ce ne sarebbe stato bisogno, visto il lungo tratto di strada sterrata in salita che ci aspetta; tutto al sole.
Saggiamente decido di mantenere un'andatura sostenuta, ma senza correre. Procedo a passi rapidi, trovo la compagnia di Cristian che scopro gradisca la mia andatura in salita. Il primo ristoro dovrebbe essere più o meno a metà percorso, ma sembra non arrivare mai. Bevo dal mio camel bag, ma il caldo si fa sentire. E con il caldo si sente il profumo penetrante dei fiori gialli della ginestra selvatica e quello intenso del timo.
Finalmente al ristoro ci dissetiamo e cominciamo un tratto di strada in saliscendi. Ad ogni bivio ci dicono che la salita è finita, ma girata una curva ecco un'altra rampa.
Ad una fontana ci esortano a bere, perchè poi non c'è più acqua fino al ristoro successivo; molto più avanti.
Riconosco l'inizio della discesa all'imbocco di un sentiero ombreggiato con il fondo umido che ci da respiro e nonostante la presenza di alcune erte ripide, possiamo sfruttare la spinta della discesa per superarle di slancio.
L'ultimo ostacolo della giornata (pensavo!) è lo stradone in falsopiano che ci porta fino al paese di Triora; famoso per le streghe e l'inquisizione. Sto sicuramente accusando la stanchezza per aver percorso la parte iniziale ad un ritmo troppo elevato, e me ne accorgo quando circa un chilometro prima del secondo ristoro (posto a circa quattro dal traguardo) mi raggiungono degli avversari temibilissimi: I CRAMPI! Avevo già perso contatto con Cristian da un pezzo.
So che devo raccogliere le energie rimaste, e mi autoconvinco che una pastiglia di enervit sicuramente mi farà passare i crampi ai polpacci. La cosa sorprendente è che riesco a farmeli passare; a dimostrazione di quanto potere abbia la mente sul corpo. Sarà anche che non vedevo l'ora di affrontare l'ultima discesa ripida che da Triora attraverso un sentiero a zig-zag e una mulattiera conduce all'arrivo. Divertentissima!
Non avevo però considerato cento metri di asfalto pianeggiante che hanno completamente cancellato l'effetto placebo della miracolosa pastiglia, e ho faticato non poco ad arrivare sulle mie gambe.
In quest'ultimo delirio sono stato superato da Donatella, terza assoluta nella classifica femminile, dunque sono quarto delle donne!!!!
Una volta ripresomi ho scoperto che Andrea, un caro amico, dopo aver lottato a lungo per la vittoria finale, ha sbagliato strada e, come se non bastasse è pure caduto ed ha smarrito il garmin. Nonostante la malasorte si è comunque classificato decimo assoluto, ma dovevate vedere il suo polso, il ginocchio e la bolla sotto il piede! Andrea, Alessio e Gabriele mi hanno incitato ed applaudito insieme ad altri amici che avevano fatto la camminata ed erano già arrivati. Ora non rimaneva che aspettare Stefania e Romina che hanno tagliato il traguardo sorridenti, soddisfatte e stanche; anche se nella foto che gli ho scattato mentre si danno la mano sono sospese da terra e sembra che non stiano neppure faticando.
Ora tutti a fare la doccia e al pranzo offerto dall'organizzazione, seguito dalle premiazioni. Sono stato pure estratto a sorte ed anch'io ho vinto una borsa contenente due pacchi di pasta, un vasetto di pesto alla ligure e uno di pesto rosso, ma la faccia più sorridente è stata quella di Andrea quando gli hanno detto che avevano ritrovato il suo garmin che credeva perso per sempre.
Buone corse a tutti, e alla prossima.
Pier.
04/07/2012
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