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IRONMAN Italy Emilia-Romagna
 
Il racconto di questo mio primo IRONMAN full-distance (140.6) inizia dal suo epilogo.
 
Poco prima delle 21:00 di sabato 23 settembre, a Cervia, mi apprestavo a tagliare il traguardo di una gara che per me durava da 12 ore e 36 minuti.
 
Ora a distanza di una settimana posso raccontare con soddisfazione di essere arrivato alla fine in una buona condizione: avevo corso in modo abbastanza sciolto l’ultimo dei quattro giri - circa 10 km - del percorso della maratona, con l’adrenalina che saliva e non mi faceva (quasi) più sentire la stanchezza.

Mentre correvo quegli ultimi chilometri tra me e me pensavo “lo voglio rifare!”.
In prossimità del traguardo avevo preso per le mani le mie due bellissime bambine, che avevano fatto una sorpresa al loro papà ed erano venute di nascosto da Milano per vederlo, e avevo corso con loro fin quasi all’arrivo.
Tagliare il traguardo di notte, con le luci colorate, la musica e lo speaker che urlava
Matteo, you are an IRONMAN!
è stata una grande emozione, e il miglior modo per concludere una giornata veramente lunga.
 
Tutto era iniziato intorno alle 04:30, con la solita colazione “da campione” seguita dagli ultimi preparativi in zona cambio. Intorno alle 07:00 eravamo già in migliaia ad aspettare sull’ampia spiaggia di Cervia: il sole era ancora basso all’orizzonte, c’era la musica e un elicottero che ronzava sulle nostre teste. L’atmosfera un po’ surreale ci faceva sentire parte della storia del triathlon italiano, perché in fin dei conti noi eravamo i primi a partecipare ad una gara IRONMAN full-distance in Italia.
 

Prima frazione: il nuoto.
Una volta partiti i Pro, era giunto il turno di tuffarsi in mare per gli atleti degli Age Group: con il collaudato meccanismo del rolling-start, la frazione di nuoto prendeva il via senza troppa confusione per tutti i 2.500 atleti. (N.d.R.: rolling start = Gli atleti si allineano in un certo numero (ad es. 10) secondo il loro stimato tempo di nuoto e ogni pochi secondi vengono fatti entrare in acqua)

Per mesi avevo temuto la possibilità di nuotare senza muta, per fortuna nelle ultime settimane il clima si era fatto più autunnale: la temperatura dell’acqua alle 06:00 del mattino era di circa 18 gradi centigradi, quindi la muta era facoltativa.
Con queste condizioni tutti però avevano deciso di usarla, perché su una distanza di 3,8 km dava un grande vantaggio.

Il percorso prevedeva un unico giro, con un’uscita all’australiana sulla spiaggia dopo i primi 2,2 km..
 
Per aiutarmi a tenere un ritmo “costante e adeguato” avevo deciso di utilizzare il tempo trainer, seguivo i “bip” cadenzati circa ogni secondo per regolare il ritmo delle mie bracciate.
Ho concluso la frazione di nuoto in circa 1h e 18min, un tempo più che buono se rapportato alle mie capacità natatorie. In generale la frazione di nuoto l’avevo trovata piacevole, ordinata, per nulla difficile… sicuramente il mare piatto aveva aiutato moltissimo.
 
L’unica nota negativa che mi sento di evidenziare relativamente all’organizzazione di questa gara è relativa alla zona cambio: questa era molto distante dal punto in cui si concludeva la prima frazione ed era eccessivamente lunga da percorrere. In totale la mia T1 è durata oltre 13 minuti… almeno 3-4 minuti credo di averli persi correndo dalla spiaggia alla zona cambio.

 
 
Seconda frazione: la bici.
Il percorso
si snodava tra le colline Romagnole, per due giri lunghi complessivamente 182 km. ed era tutto sommato piatto, con un dislivello complessivo di soli 700 m.
Partendo da Cervia si raggiungeva e si attraversava il Parco Naturale delle Saline di Cervia, nel quale si potevano osservare molti esemplari di fenicotteri rosa, quindi si proseguiva verso Forlimpopoli e Bertinoro.
L’unica salita di rilievo, da percorrere per due volte, era appunto la collina di Bertinoro. Ho cercato di tenere una buona media, intorno ai 30 km/h, evitando però di forzare troppo per non esaurire tutte le energie in vista della maratona.
Un altro aspetto che avevo curato molto è stato quello dell’alimentazione, infatti durante le 6 ore e 12 min passate in bici ho mangiato molto e bevuto circa 2,5 lt di acqua con sali minerali. Gli ultimi 30km erano stati particolarmente impegnativi a causa della fatica dovuta al passare delle ore e a un vento contrario che era particolarmente fastidioso e che rallentava molto.
Tornato finalmente in zona cambio, la mia T2 era durata circa 12 minuti.


Terza frazione: la corsa.
I primi 2-3 km della terza frazione, quella della maratona, mi ero sentito particolarmente bene, infatti correvo ad un passo vicino ai 5:00 min/km. Poi però mi ero imposto di rallentare, dandomi degli obiettivi intermedi da raggiungere: correre per 7 km, poi camminare per qualche centinaia di metri e prendere un gel, poi ricominciare a correre per altri 7 km, e così via. Il percorso completamente pianeggiante si snodava per 4 giri da circa 10 km, e attraversava le località turistiche di Cervia e Milano Marittima. Particolarmente suggestivo il passaggio dell’ultimo giro nella pineta di “Cervia-Milano Marittima”, quando oramai era buio e un filare di luci illuminava il percorso.
 
Ho chiuso la maratona in 4h e 37min, un tempo tutto sommato buono se si considera quanto fatto prima. Sicuramente ho pagato un po’ il fatto di non avere fatto dei lunghi oltre i 30 km quest’anno. Però ritengo che la frazione di corsa di un IM non sia da paragonare ad una corsa “normale”, e pertanto non vada necessariamente preparata facendo i classici 3-4 lunghi richiesti per preparare una gara di maratona.
 
Per concludere, posso confermare che partecipare ad una gara di Triathlon Lungo è un impegno che richiede una preparazione lunga mesi, e che comporta tanti sacrifici sia per l’atleta che per la famiglia.
Ricordo a riguardo che l’anno scorso, mentre stavo tagliando il traguardo del mio primo 70.3, pensavo “come si può fare per due volte questa cosa”? In realtà ho scoperto nel tempo che si può fare… basta prepararsi molto bene ed essere determinati. Poi ci vuole anche un pizzico di fortuna, perché la giornata è lunga e gli imprevisti possono essere tanti, ma con un buon allenamento si possono superare.
 
p.s. il giorno prima, il 22 settembre, era stato il mio compleanno: partecipare a un IRONMAN e concluderlo è stato sicuramente uno dei regali più belli che potessi chiedere... Anche se per "scartarlo" è servito un giorno intero! :-D


30/09/2017


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